J-Card di Laura Scaramozzino

La sua vita, divisa tra un rapporto tossico e la mancanza di amore, ha
un brusco cambiamento quando conosce per caso Francesco: un bambino di
classe sociale inferiore. Come tutte le persone che non raggiungono un
reddito abbiente, Francesco fa parte della frangia sociale
contraddistinta dal possesso della tessera J. Si tratta di una carta
speciale che consente ai suoi possessori l'accesso al solo junk food:
letteralmente, cibo spazzatura.
Adele sviluppa per il bambino una vera ossessione che riporta a galla la storia del suo passato.
Tra atmosfere noir, scenari distopici e avvenimenti cupi, il destino di Adele e Francesco si dipana fra colpi di scena e morti misteriose.
Recensione
Laura Scaramozzino ha scritto una novella che viene percepita dal lettore, per l'intensità della storia e la profondità psicologica dei protagonisti, come un romanzo, magari breve, ma dove emerge con forza tutto lo stile di una autrice capace di prendere spunto dal quotidiano per descrivere un futuro che drasticamente prende le pieghe di un presente distorto.
La trama lineare, nonostante le atmosfere cupe e i dialoghi a volte angoscianti, permette una lettura attenta che semplifica un intesa maggiore con i personaggi della storia e con le tematiche importanti trattate: famiglia e crisi relazionali.
Adele e Francesco sono entrambi "prodotti" di una società distopica dove il consumismo votato al bene diventa un alibi che permette al benessere personale di chi ha potere di calpestare i diritti di chi invece era destinato ad un Destino già scritto.
La doppia narrazione, che viaggia su piani narrativi differenti godendo della capacità stilistica dell'autrice, tra passato e presente permette al lettore il diverso punto di vista che però si ricongiunge inevitabilmente nella stessa difficoltà di vivere che mette sulla stessa bilancia Povertà e Ricchezza.
Laura Scaramozzino (a cui vanno i miei personali complimenti) permette al lettore di interrogarsi su tematiche importanti tanto attuali, sia dal punto di vista relazionale che "alimentare", cercando di scuotere anche attraverso un dialogo forte e diretto raccontando semplicemente, senza retorica e senza trovare né giustificazione o giudizio, la miseria umana in tutte le sue forme scavando nella psicologia dei protagonisti e cercando di non entrare troppo in collisione con la recettività del lettore.
Il risultato è una lettura profonda e in un certo senso "provocatoria" che, sotto forma di racconto distopico, fà riflettere sulla nocività delle "dipendenze" (sia relazionali che fisiche) e sulla pericolosità delle conseguenze di un benessere momentaneo e apparente attraverso una storia che colpisce dentro in maniera penetrante.


Laura Scaramozzino (1976, Torino) svolge attività di editing e coaching
letterario. Ha partecipato ad antologie e pubblicato romanzi, tra i
quali Dastan verso il mare (Edizioni Piuma), selezionato al Premio Internazionale Città di Como.
Suoi racconti appaiono su numerose riviste, tra le quali: In fuga dalla bocciofila,
Malgrado le Mosche, Grande Kalma, Biró, Narrandom, Rivista Gelo.
Collabora con il blog Sdiario, fondato da Barbara Garlaschelli e diretto da Katia
Colica.