Paura nella città dei rabbiosi di Alessandro Falanga

Un ignoto agente patogeno sconvolge la tranquilla routine della città di Potenza, trasformando gli abitanti in esseri rabbiosi, dagli occhi rosso sangue, dediti alla violenza.
Tra i sopravvissuti c'è Luca, impiegato di ritorno da Milano per far visita ai genitori, che è obbligato a ridisegnare la propria quotidianità dopo la catastrofe che ha travolto il territorio.
Durante una spedizione diurna, dettata dalla necessità di recuperare viveri per le successive giornate, il suo cammino si incrocia con quello di Speranza, una bambina in fuga da un'orda di infetti il cui passato è avvolto nel mistero.
L'incontro cambierà l'esistenza di entrambi e andrà a incidere sulla realtà che i due si trovano a vivere.
Recensione
Paura nella città dei Rabbiosi è un romanzo paradossalmente molto "contemporaneo" che affonda le radici nell'atmosfere tipiche di un horror che, con la sua evoluzione narrativa, è capace di suscitare riflessioni profonde e penetranti attraverso anche l'intimità del protagonista costretto a confrontarsi contro un umanità al collasso, diviso tra terrore e smarrimento in una città obbligata a trovare un modo per sopravvivere.
In un clima "intossicato" esseri rabbiosi e violenti avevano alterato una città devastata e in preda ad un terrore incontrollato che si diffondeva per le strade: Luca, il protagonista, ormai quasi all'estremo delle forze, riuscirà a ritrovare fiducia grazie ad un incontro particolare che riuscirà a fargli cambiare il punto di vista su quella sopravvivenza che ormai non poteva durare ancora molto in una realtà che giorno dopo giorno si stava trasformando in una vera apocalisse.
Il protagonista, obbligato a cambiare le sue abitudini per non soccombere in un mondo pazzo e insensato, sfrutterà al massimo quel "dono speciale" per dare una nuova speranza ad un umanità portata all'estremo, restituendo voce a quel silenzio doloroso e sommesso, in un epilogo davvero insperato di una storia divisa tra luce ed ombre.
Nel romanzo senza difficoltà si può leggere il messaggio tra le righe dell'autore che, utilizzando il genere horror per descrivere un decadimento sociale, non si esime dal condannare atteggiamenti negativi, come intolleranza ed egoismo, che trovano terreno fertile in una situazione di pericolo e stento che avrebbe avuto bisogno invece di unione per il bene comune.
Ogni tragedia dovrebbe insegnare la capacità di solidarietà e la grazia di aiutare chi è più bisognoso mentre invece (non solo in questa opera) la realtà purtroppo è sempre più negativa da quella che si può immaginare, cambiando in peggio le persone e facendo emergere tutta quella negatività che è dentro di noi, in nome di una "sopravvivenza" privata a discapito degli altri.
Complimenti ad Alessandro Falanga che è riuscito a concentrare in poche pagine tante emozioni contrastanti in un romanzo che atterrisce con la stessa intensità di come fa riflettere su tematiche importanti che coinvolgono chi legge in maniera vivida e reale anche soprattutto alla forza espressiva dei suoi personaggi con cui non rimane difficile trovare empatia.


Alessandro Falanga
Laureato in Scienze Politiche all'Università degli studi di Salerno con il massimo dei voti e la lode. Nel 2006 inizia a muovere i primi passi nel terzo settore con l'Associazione Culturale Sisma, dove si specializza in progettazione, formazione e amministrazione. In quegli anni fonda, assieme ad altri quattro associati, il mensile Gramegna, dove si occupa di storia, politica e attualità. Fonda nel 2016, con l'amico d'infanzia Antonio Soda, il sito web diariodirorschach.com, divenuto nel tempo punto di riferimento nell'ambito delle recensioni sulla rete. Dal 2017 collabora con il quotidiano La Nuova del Sud e con il settimanale Controsenso, occupandosi di eventi, attualità e recensioni.Pubblicazioni: Far from Dead (2020) Chi non terrorizza si ammala di terrore (2020), Bolidi con l'editore Villani (2021).