Pestilentia di Stafano Mancini

22.02.2024

Valissa è una delle ultime Grandi Città. Di grande, però, non ha più niente, ormai, dopo tre secoli di un morbo che ha messo in ginocchio il mondo intero, uccidendo la maggior parte degli abitanti. Eckhard Uriel Vanemburg, Cavaliere della Fratellanza, giunge in città per caso e viene subito coinvolto in un'oscura faccenda: un agente della Mors Atra, la setta eretica che ha diffuso la pestilenza, ha rubato il più grande tesoro della Chiesa di Nergal, una reliquia dal potere inimmaginabile.

Ispirato dalla fede, Eckhard darà vita a uno spietato inseguimento sulle tracce della ladra Shree e del suo insolito compagno di viaggio, un eretico un po' tardo di nome Gleb. La caccia all'uomo costringerà tutti quanti a rituffarsi in quel mondo esterno che il morbo ha reso sterile; un mondo in cui fame, freddo e privazioni sono la regola e in cui le strade sono cicatrici fangose immerse in una nebbia onnipresente, dove neppure la legge della sopravvivenza ha più alcun valore.

Ma la reliquia va recuperata a ogni costo. O i suoi terribili segreti trascineranno nel baratro la Chiesa di Nergal e tutti i suoi fedeli, condannando il mondo all'oblio.

                                                                        Recensione

Pestilentia è un dark-fantasy davvero molto originale e avvincente, scritto dal bravissimo        Stefano Mancini che, come al suo solito, attraverso uno stile molto accurato e ben bilanciato nei tempi narrativi riesce a coinvolgere il lettore non solo attraverso lo sviluppo della trama ma anche grazie alla forza dei suoi personaggi.

I protagonisti del romanzo se da una parte vengono distinti da chi legge come fortemente comunicativi dall'altra sono anche percepiti empaticamente come cupi e non del tutto definiti: capaci di riflettere una loro intimità condizionata dalla realtà circostante, esprimono tutti (in maniera diversa) la sofferenza nei confronti di un mondo lasciato ormai a morire di fronte ad un "morbo" generato da potere e inganno che limitava l'altruismo condannando alla sopravvivenza, non solo i poveri, in una continua lotta dove non sempre vinceva il più forte.

L' ambientazione è davvero molto accurata e le descrizioni risultano ben dettagliate da rendere viva la capacità del lettore di immergersi nelle varie realtà che in alcuni passaggi assumono sfumature quasi sovrannaturali: ben presente in tutto il romanzo è una forza comunicativa che su ogni piano narrativo riesce bene a trasmettere il disagio nei confronti di una società ormai allo sbando, dove per ricominciare a vivere bisognava prima di tutto imparare a sopravvivere.

Una reliquia, una speranza, una verità mascherata da menzogna sono le basi per un romanzo dove la fede e gli eccessi portano al limite i protagonisti che, costretti ad armarsi di una fede incrollabile, combattono tutti a modo loro un Male difronte al quale potevano contrapporre solo la forza del loro credo, qualunque fosse nel bene o nel male.

Grazie ai differenti piani narrativi l'autore riesce a farci arrivare alla verità poco alla volta e a seconda della condizione individuale, impegnando nella riflessione il lettore che poco alla volta riesce a ricostruire un quadro ben preciso non condizionando il giudizio relativo alle gesta e alla condotta dei vari personaggi nella storia.

L'autore con il suo romanzo, oltre a regalarci una storia coinvolgente, riesce a farci riflettere su come la paura possa diventare l'arma più potente per sottomettere gli uomini, in questo caso uno strumento con cui imporre un credo per rendere forse meno tragica e inumana una verità che non si riusciva ad accettare.

Stefano Mancini (che seguo da diverso tempo con stima e simpatia) come sempre riesce a trasmettere alla trama e ai personaggi anche quel pizzico di "diffidenza" che, oltre a rendere l'amosfera narrativa misteriosa, riesce ad indagare anche sulle diverse interpretazioni di una natura umana che, costretta in un angolo, reagisce in maniera differente per non soccombere.


Stefano Mancini

Stefano Mancini nasce a Roma nel 1980. Si laurea col massimo dei voti in giornalismo e, dopo aver lavorato per anni come redattore in alcune importanti testate nazionali, nel 2015 fonda il service editoriale Tracce d'Inchiostro, per dedicarsi a tempo pieno all'attività di editor e ghostwriter.

Con Linee Infinite Edizioni ha pubblicato le due saghe epic-fantasy composte dai titoli: Le paludi d'Athakah, Il figlio del drago e Il crepuscolo degli dei; L'erede del mago, Vessilli di guerra e La furia dei draghi. Con DZ Edizioni ha pubblicato i dark-fantasy Ostilium e Pestilentia. Esordisce nel catalogo Fanucci Editore nel 2019 con il thriller L'Enigma del Führer, cui seguono L'Enigma di Majorana e L'Enigma di Tesla.

Altri libri di Stefano Mancini:

L'Enigma di Majorana

L'Enigma di Tesla


 

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